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MEDITAZIONE PER COMPRENDERE LA GRANDE ILLUSIONE

MEDITAZIONE PER COMPRENDERE LA GRANDE ILLUSIONE


Si narra che un giorno Indra, il capo dei Deva secondo la tradizione vedica, signore della folgore e dio del temporale, incappò in due maiali intenti ad accoppiarsi e rimanendo colpito dalla durata del loro orgasmo, esclamò con grande sorpresa:
‘Voglio anch’io sperimentare un piacere di tale misura! Desidero assolutamente incarnarmi nelle sembianze di un suino.’

Di fronte ad una affermazione di tale intensità tutta la cricca dei Deva balzò in piedi allarmata:
‘Signore, ma cosa dite? Perché volete fare una cosa simile? Sapete bene che manifestarvi attraverso un corpo fisico è molto pericoloso. Rischiereste di dimenticarvi tutto di voi stesso . . . chi siete, il rango che ricoprite qui nel regno divino, le vostre mansioni di dio delle piogge e della magia.’

Evidentemente scocciato dalla situazione, prontamente rispose:
‘Che succede? Io sono Indra e voi, non potete permettervi anche solo di immaginare, che non sarò in grado di gestire una banale reincarnazione nel corpo di un maiale!’
Presa la decisione con risoluta fermezza, il capo dei Deva si infilò nell’utero di una scrofa, mentre la stessa era nell’atto di concepire i suoi piccoli.
Trascorsi i mesi della gestazione, nacquero i cuccioli e, tra di essi, anche Indra incarnato nel corpo di un roseo e paffuto porcellino.

Inutile sottolineare che, la cadenza del tempo oltre la terra, prende una dimensione totalmente diversa: un anno su quello che viene definito il pianeta blu, equivale ad un’ora nel regno dei Deva . . . e se nell’universo animale passarono i lustri, in quello di Indra, trascorsero appena una manciata di ore!
Al di là di questo piccolo particolare, la congrega dei Deva cominciò a preoccuparsi poiché Indra, apparentemente scomparso nel nulla, sembrava desiderare di non fare più ritorno.
Egli infatti, si era talmente identificato con il corpo di quel mammifero che, grufolando allegramente nel fango della sua porcilaia, decise di crearsi una famiglia ed, accoppiandosi con una bella scrofa, mise al mondo insieme a lei una allegra cucciolata di maialini grassottelli e birichini.

I Deva, in preda all’angoscia ed all’inquietudine per quanto stava accadendo, decisero di scendere immediatamente sulla terra, per salvare il loro capo da quella così eccezionale ed allo stesso tempo imbarazzante situazione.
Realizzarono subito che lo stesso, aveva ben presto scordato la sua reale natura di dio incarnato in quell’animale.
Con ogni mezzo tentarono di ridestarlo da quella proiezione . . . arrivarono perfino al punto di creargli un vero e proprio shock, uccidendo in un colpo solo scrofa e cucciolata.
Sequestrato dalla disperazione, dal pianto e dal dolore, Indra distesosi a terra cominciò a contorcersi nel fango senza però dare il benché minimo segno di ravvedimento.
I Deva, di comune accordo, optarono per la soluzione estrema: tolsero la vita al corpo dell’animale nel quale si era incarnato.

Il dio potè allora uscire immediatamente da esso e navigando nel grande oceano della confusione e del disorientamento esclamò:
‘Accipicchia amici cari, la ragione è dalla vostra parte! Avevo completamente scordato chi ero, il lignaggio di appartenenza ed il mio ruolo spirituale di guida!’
Umilmente chiese scusa alla amata famiglia ritornando dunque felice e beato nel suo regno divino.

Tutto ciò che nasce dal sesso è destinato a morire?
Per l’esistenza umana, sospesa tra il regno dell’ignoranza e quello della consapevolezza divina, nascere da un rapporto sessuale significa non solo conoscere a priori la polarità attraverso l’unione di madre e padre, ma anche immergersi nell’oceano del Samsara, in un continuo divenire nel mondo fisico.
È curioso osservare come, nella nostra società, sesso e morte siano due tabù, quasi come se fosse proibito o indecente guardare attraverso questi due portali, l’uno d’ingresso a l’altro di uscita dal mondo materiale.
Tutto ciò che si reincarna sulla terra attraverso la proiezione di un’immagine di madre e di padre, dunque attraverso un rapporto sessuale, è destinato ad essere in balìa di una grande illusione orchestrata dall’ego e dalla mente per tenerti in ostaggio.
Addirittura il capo dei deva ne è rimasto vittima!

Questo non significa che tu debba bandire il sesso dalla tua vita, affatto.
Se tutto è simbolo, esso invece rappresenta la possibilità, attraverso l’unione degli opposti, di integrare gli stessi nell’esperienza della Non Dualità, oltre la mente in totale assenza di tempo e spazio.
Questa è la morte, l’orgasmo ne incarna la sua essenza più pura.
Accadendo in assenza di mente, esso stesso è una piccola morte.
Morire a se stessi in ogni momento significa vivere in un continuo orgasmo, co – creando in una unione erotica e creativa con la manifestazione.
Ne sei capace?

Per un minuto almeno tre volte al giorno, raccogli il tuo cuore dialogando con la potenza dell’illusione che riesce addirittura ad ingannare un dio.
Osserva come essa ti tiene compresso in una totale identificazione con un copro fisico, che aderisce unicamente al tuo ego, facendoti vittima ignara dei suoi inganni, dei suoi trucchi e dei suoi capricci.
Questo non significa negare il corpo ma benedirlo in ogni istante, soltanto attraverso di esso puoi realizzare la tua vera natura divina!

Ricordati che sei un dio . . .

Lo Staff di Yoga Studio