La ricerca interiore non ha nulla da spartire con la fascinazione.
Quest’ultima infatti, al pari dell’ammaliante richiamo delle sirene dal quale Ulisse fu attratto nel suo viaggio di ritorno da Troia, può portare il ricercatore ad essere allettato da facili ottenimenti, da un’avida ricerca di egoico benessere o addirittura ad inseguire, poiché di grande suggestione, “vie orizzontali” quali medianità, canalizzazione e contattismo.
E nel farlo . . . a smarrirsi nella tessitura delle basse impressioni mentali.
Essa affonda le sue radici nell’ego, soprattutto quello spirituale, che di norma non richiede impegno. Poiché basata sulla passività del ricercatore, sedotto dal pensiero di esperire un “radicale e profondo lavoro interiore” in verità cucina puro nutrimento per l’illusorietà delle sue fluttuazioni mentali . . . in sanscrito definite Vrtti.
Portare in essere ed utilizzare il grembo femminile del microcosmo-essere umano è essenziale, ma . . . a patto di farlo camminare al passo con il lato maschile che gli è per natura, complementare.
Senza l’alchimia involontaria che il matrimonio mistico tra le due parti comporta, non vi è reale trasformazione.
La vera Ricerca implica ardore, risolutezza, perseveranza, rigore, devozione.
Percorrendo Samyama, ovvero la via interna, si porta linearità e nitidezza, semplicità e trasparenza necessarie a rimuovere tossine fisiche, mentali ed emozionali che tanto ostacolano la possibilità di poter sostenere livelli di energia ed in definitiva di comprensione, sempre più sottili ed elevati.
Parlare di Anima o asserire argutamente di sensitività, privi di un lavoro sui corpi (o 5 kosha) attraverso l’utilizzo di una mente maschile, è fascinazione. Canalizzare visioni od immagini karmiche, senza sapere davvero chi o cosa si stia canalizzando ed avere pure la necessità di comunicarlo agli altri, è fascinazione.
La mente maschile è lineare. Priva da ogni inquinamento emotivo, vede senza giudizio. In sua assenza, ciò che pensiamo possa essere definito con il termine di empatia, diventa vile identificazione. Dimorare in sua presenza significa liberarsi dalla necessità di giustificare le proprie azioni poiché l’unico motivo per il quale cediamo a tale compromesso, è il desiderio di ricevere l’altrui approvazione.
Non contempla il lamento: lo stesso serve a riempire il vuoto . . . ed Anima si manifesta unicamente in presenza di spazio!
Il Vero Lavoro è silenzioso, costante, determinato.
Opera al nero, accade nel misterioso buio di un utero, principio femminile di pace, accoglienza e fede. Ha bisogno di una parte attiva, penetrante, maschile, che sostenga e diriga costantemente il processo. Necessita di una parte femminile disponibile a lasciarsi guidare, totalmente libera e definitivamente sganciata dalle proprie ferite egoiche che inesorabilmente la riallaccino alla sua personalità, portandola in un nuovo rabbioso addormentamento, invece che farla volare verso Anima!
Sia chiaro . . . l’unica vera ferita è il distacco dall’Uno!
Darsi alla Luce.
Adultizzare sé stessi.
Diventare Padre e Madre della propria Ricerca.
Hatha Yoga.
Ha, sole. Tha, luna. Yoga, giogo.
Buon incondizionato Amore a tutti . . . libero da ogni idea di pratica, di ricerca e da ogni illusione di amore.
In allegato gli orari ed i prezzi per la nuova stagione.
Elena e lo Staff di Yoga Studio e La Bottega
PLANNER ORARIO YOGA STUDIO 2024/2025
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