yoga-cuore
yoga-polmoni
yoga-cervello
yoga-torace
yoga-anche

IL LUOGO DELLO SPAZIO

IL LUOGO DELLO SPAZIO

IL LUOGO DELLO SPAZIO
LE RADICI EMBRIOLOGICHE DELLA CONSAPEVOLEZZA CELLULARE
NELLA RELAZIONE CON IL VUOTO
QUARTA SETTIMANA DI VITA INTRA UTERINA – IL SACCO VITELLINO VIENE ASSORBITO

(appunti tratti dalle sessioni di anatomia esperienziale nel Body-Mind Centering
e riguardanti lo sviluppo ontogenetico con Bonnie Boinbridge Choen)

Seguendo il percorso evolutivo alla fine della terza settimana, il tratto digerente, il cervello e il cuore hanno cominciato a svilupparsi.
Successivamente il sacco vitellino viene assorbito all’interno del ventre dell’embrione: una volta esaurita la maggior parte della sostanza nutritiva che lo riempie infatti, diventa la cavità peritoneale, sede della maggior parte degli organi addominali dell’adulto già completamente sviluppato.
Ciò consente alla creatura, appena incarnata nel grembo materno, di curvarsi assumendo una tipica forma a “C” e, con l’espansione posteriore della cavità amniotica, di nuotare libera ed allegra nel fluido che lo riempie.

Dopo otto settimane la notocorda, considerata un primo gelatinoso abbozzo di colonna vertebrale, è ancora presente come elemento costitutivo dello scheletro assile.
Essa, a partire dalla coda, si sviluppa verso l’alto e termina in corrispondenza del peduncolo della ghiandola pituitaria, al centro del cranio, dietro agli occhi.

È interessante esplorare tutto ciò osservandolo dalla prospettiva del movimento.
Posando una mano alla sommità del capo infatti, per permeare della nostra presenza tutto l’asse spinale, dobbiamo estendere l’onda motoria fino al punto più alto.
Se non lo facessimo ci ritroveremmo bloccati, e produrremmo un forte mal di testa.
Per alleviare l’emicrania è molto importante che questa sensazione di spazialità attraversi l’intero percorso della notocorda residuale e che, partendo dalla coda, arrivi fino alla ghiandola pituitaria.

Bene, se ora ciascuno volesse porre una mano in corrispondenza del coccige, e l’altra alla sommità del capo . . . potrebbe dimorare in un luogo nel quale vivere un’esperienza dove non ci sono pensieri ma solo presenza e che, da un punto di vista filosofico, rappresenta l’incarnazione della Non Dualità, nell’unione di tutti gli opposti.

Ci sono varie strutture corporee che possono aiutarci a raggiungere questo luogo mediano e centrale.
Per esempio, il corpo perineale, al centro del diaframma pelvico, è un punto di intima e profonda connessione con il palato molle nella parte alta e posteriore della bocca.
E così, se appoggiamo una mano sul dorso, possiamo facilmente percepire come spontaneamente si instauri una connessione energetica tra il corpo preineale ed il palato molle.

Questa affascinante spazialità può essere esperita utilizzando altre forme di polarità.
Per esempio, quando un bebè succhia al seno, il capezzolo della madre fa per lui quello che per noi viene compiuto dalla lingua: stimola nel cervello i corpi mamillari, che sono in relazione con l’atto di succhiare e deglutire e che producono internamente una sostanza di tipo oppiaceo che gli Yogi chiamano Amrita.

Tutto è in movimento in quello stato di pulsante beatitudine!
Ci sono molti punti in grado di condurci al luogo dello spazio . . . ciascuno di essi comporta un diverso stato di coscienza.
Il sacco vitellino è uno di questi.
Da adulti, la membrana peritoneale della cavità addominale contiene gli organi interni ed il liquido sieroso.
La sua integrazione, ed il riconoscimento della stessa come memoria cellulare, ci apre alla profondità del sentire lo spazio che accoglie gli organi, donandoci uno stato di medesimezza, libero da obblighi e scadenze.

Lo spazio non può avere impegni pressanti!!!

Alla prossima puntata.