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Buona pratica.

Consigli per una buona pratica.

1. Pratica ogni giorno

È il consiglio più semplice e vero. Se riesci, ritagliati uno spazio, magari semplicemente alzandoti un’ora prima al mattino, altrimenti cerca di conservare qualche breve momento in un orario comodo per te, durante la giornata. Anche una pratica di 10-15 minuti, se eseguita con intenzione, presenza e costanza nel tempo, può indurre trasformazioni radicali e profonde. Ricorda che i giorni di riposo sono importanti tanto quanto i giorni di pratica.

2. Pratica a stomaco vuoto.

Pratica a stomaco vuoto, ad una distanza di almeno quattro ore dall’assunzione di uno dei pasti principali e di due ore da uno spuntino. Se assumi una bevanda tiepida come una tisana senza zucchero o della semplice acqua calda, mezz’ora prima dell’inizio, stimoli gli organi interni a purificarsi. Durante la sessione, astieniti totalmente dall’assunzione di cibo e bevande, affinché i diversi apparati possano, essendo liberi da processi digestivi, accogliere al meglio i benefici che ogni postura riserva loro. Al termine della seduta, attendi almeno trenta minuti prima di assumere nuovamente cibo o liquidi… il tempo necessario per passare negli spogliatoi, cambiare i tuoi indumenti e qualche minuto in più.

3. Indossa abiti adeguati.

Usa abiti che ti facciano sentire a tuo agio: non troppo aderenti e nemmeno troppo larghi. Pratica a piedi nudi: durante la stagione più fredda porta con te un paio di calzettoni ed un plaid per rimanere al caldo, durante la fase di rilassamento.

4. Procurati un tappetino

Lo Studio mette a disposizione degli allievi tutto il materiale per la pratica. Ti consigliamo comunque, se è possibile per te, l’acquisto di un tappetino personale. Esso diventa la tua casa, raccoglie la tua energia e le tue emozioni. Averne uno proprio e custodirlo con amore ed attenzione, diventa un modo di prestare cura a se stessi.

5. Igiene personale

Ti suggeriamo di lavarti prima della pratica poiché l’odore prodotto durante una giornata di lavoro, andrebbe ad unirsi al nuovo sudore, secreto durante la lezione. Questo nel rispetto di te stesso e dei tuoi compagni di classe. Una doccia calda prima dell’esecuzione degli Asana, aiuta i muscoli a rilassarsi permettendoti una pratica più sicura e confortevole. Una doccia fredda prima delle pratiche di concentrazione e di meditazione invece, ti consente di raggiungere un campo mentale più concentrato e stabile. Durante la lezione, poiché interferirebbero con il funzionamento del sistema ormonale e potrebbero infastidire gli altri allievi presenti in sala, è sconsigliato l’utilizzo di profumi

6. Per le donne durante il periodo del ciclo mestruale

Durante il ciclo mestruale, il corpo necessita di dolcezza e riposo al fine di poter espletare al meglio tutte le funzioni che una donna vive a livello fisico, psichico e spirituale, nei “giorni della luna”. Evita di affrontare pratiche troppo dinamiche ed impegnative poiché le stesse potrebbero provocare un’interruzione del flusso o, al contrario, un eccessivo aumento dello stesso. Comunica in ogni caso all’insegnante presente in sala la tua situazione, affinché durante la pratica, tu possa ricevere tutte le variazioni di cui necessiti.

7. Alterna le lezioni con l’insegnante alla pratica individuale

Alterna i giorni di pratica individuale a casa, con i momenti nei quali ti rechi alla sala Yoga. È molto ispirante praticare con altre persone sotto la guida di un insegnante esperto, ma è impareggiabile imparare a praticare da soli. I due aspetti infatti, sono complementari: dalle altre persone si acquisiscono le nozioni di base, si ampliano le proprie conoscenze, nasce uno scambio ed un confronto positivo; da solo sperimenti realmente gli Asana di cui hai più bisogno e verso i quali ti senti trasportato, scopri quali sensazioni essi ti regalano imparando a fidarti di te stesso.

8. Aggiungi alcuni minuti all’inizio ed alla fine della seduta

È il consiglio più semplice e vero. Se riesci, ritagliati uno spazio, magari semplicemente alzandoti un’ora prima al mattino, altrimenti cerca di conservare qualche breve momento in un orario comodo per te, durante la giornata. Anche una pratica di 10-15 minuti, se eseguita con intenzione, presenza e costanza nel tempo, può indurre trasformazioni radicali e profonde. Ricorda che i giorni di riposo sono importanti tanto quanto i giorni di pratica.

9. Crea una pianificazione settimanale, mensile, annuale

La pianificazione sarà dettata dalla tua particolare propensione verso determinate tipologie di pratica e dagli obiettivi che desideri raggiungere. Se il “traguardo” è dormire meglio la notte o risolvere un dolore alla colonna vertebrale, cerca di costruire la pianificazione in questo senso, magari consultando l’insegnante. In linea generale è molto indicato fissare dei giorni nei quali affronterai una pratica più intensa, ad altre giornate più ristorative. Potresti ad esempio fare una pratica più “fisica” presso lo Studio e una più meditativa o statica a casa tua, o viceversa. Trascorse 4-5 settimane, valuta gli effetti di questa pianificazione in termini di benessere fisico ma soprattutto mentale. In linea generale, dopo vari mesi, dovresti avere grandi benefici dalla routine che stai seguendo, altrimenti rivedi la pianificazione. Una pianificazione annuale classica, abbastanza avanzata, è quella di esplorare i vari chakra durante i mesi e concentrarti nel percepire il differente fluire dell’energia. Scrivi in largo anticipo la tua pianificazione e ogni giorno annota cosa hai fatto: tenere un diario, aiuta focalizzare meglio l’attenzione e a sviluppare l’arte della memoria.

10. Impara ad ascoltarti

Questo è il consiglio più importante. Sapersi ascoltare significa accogliere il proprio stato psico-fisico con imparzialità, superando le proprie attitudini caratteriali e sospendendo il giudizio prima di tutto nei confronti di sé stessi. Molte persone tendono ad appassionarsi alle sfide, a forzare la mano e a stremarsi, non introducendo una giornata di riposo quando invece sarebbe opportuno farlo. Come regola, una o due giornate di riposo alla settimana, sono necessarie anche se il criterio dovrebbe essere: riposati ogni qualvolta è necessario al tuo corpo, alla tua mente o al tuo spirito. Altre persone al contrario tendono ad essere pigre, a concedersi più riposo di quanto gioverebbe loro, a rimanere a letto dicendosi “tanto pratico domani". In questo caso la pianificazione aiuta a stabilire dei traguardi in linea con gli aspetti del proprio carattere che hanno bisogno di essere limati, affinché la pratica stessa possa, tra i vari impegni di vita quotidiana, creare armonia e non ulteriore stress e pesantezza.

11. Crea uno spazio tuo per la pratica individuale

Il proprio spazio deve essere delimitato sia fisicamente che temporalmente. Se vivi in un appartamento piccolo, con un partner, due bambini e un cane, questo non deve frenarti, ma anzi spronarti poiché il tuo benessere si ripercuoterà su di loro. In generale, pratica prima che gli altri si sveglino, inserendo il tappetino dove ti è più comodo… magari tra il divano e la televisione. Dotati di una scatola nella quale riporre tutti i tuoi attrezzi: il cuscino da meditazione, la coperta per il rilassamento finale, una statuetta che ti ispira, l’incenso, delle caramelle balsamiche… quando sei nel tuo spazio sacro sei “a casa", ed una sensazione di benessere profondo ti pervade. Decidi onestamente quanto tempo puoi dedicare al tuo “stare”, ricordando che, la pratica stessa non può essere strizzata tra un impegno e l’altro… alle volte è più funzionale stare sul tappetino cinque minuti in meno, al fine di ritornare più gentilmente agli impegni della giornata e fare in modo che l’attitudine mentale acquistata durante la sessione stessa, possa permeare ogni azione del tuo vivere quotidiano.

12. Trova il tuo Studio

Trovare un centro Yoga nel quale ti senti a tuo agio e che offre lezioni con insegnanti che ti ispirano, emozionano e stimolano, è un fattore di primaria importanza. Spesso si è portati a scegliere, per pigrizia, quello più vicino a casa oppure si opta per quello più bello o che va per la maggiore in quel momento. La scelta deve essere assolutamente personale: alcuni preferiscono un Ashram per pochi intimi, altri la grande sala affollata, alcuni l’insegnante che fa esplorare con dolcezza i propri limiti fisici, altri quello che fa cantare i mantra, oppure un mix di tutto questo. Nulla è più individuale. Il consiglio è ovviamente di provarne il maggior numero possibile e, soltanto dopo, scegliere. Se emergono sensazioni di inadeguatezza, noia, o qualsiasi altra emozione negativa, cambia centro o istruttore alle prime avvisaglie.

13. Le regole servono per essere infrante

All’inizio è importante seguire una pianificazione e un percorso preordinato, ma dopo alcuni anni di pratica giornaliera puoi concederti la possibilità di alzarti, metterti a gambe incrociate e, ascoltare il tuo corpo per capire di cosa hai bisogno in quel momento, creando così la tua sequenza. È un percorso affascinante che richiede una grandissima capacità di ascolto e discernimento.

14. Il piacere è alla base del successo

Questa è l’unica regola che deve valere sempre. Il primo e più grande successo a cui devi aspirare, è essere soddisfatto della tua vita poiché la cura che riesci a dare agli altri ed alla comunità nella quale vivi, dipende totalmente dalla cura e dall’amore che doni a te stesso.

15. Spegni il telefono

Tu, sei la cosa più importante che possiedi! In questo spazio sacro non consentire a nessuno di disturbarti. Spegni dunque il telefono o assicurati che sia stato posizionato in modalità “silenzioso”.

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